ROMA

Osservatorio astronomico di Monte Mario

Nella quattrocentesca Villa Mellini, insieme al Museo Astronomico e Copernicano.

Nel punto più alto del colle di Monte Mario è situata la quattrocentesca Villa Mellini, è sede dal 1935 dell’Osservatorio Astronomico di Roma e del Museo Astronomico Copernicano.

La sua edificazione risale al XV secolo, voluta come villa suburbana da Mario Mellini, cancelliere perpetuo del Comune. Nel corso dei secoli ha subito numerose alterazioni che non permettono di recuperarne l’aspetto originale ma le testimonianze verbali e visive del XVIII secolo la ricordano con prestigio sia per la presenza del parco con viali annessi sia per le pitture ivi conservate.

Con la morte, nel 1788, dell’ultima erede Mellini, che aveva sposato Mario Falconieri, la villa divenne proprietà della famiglia.

Numerosi furono gli scrittori che lasciarono testimonianza di ammirazione del parco e della villa con il suo maestoso portale rinascimentale, tra cui, Stendhal, Goethe; nel 1847 l’erudito Gaetano Moroni (Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni), scriveva “donde si gode una veduta magnifica, vastissima di Roma, di tutta la pianura che la circonda, e de' monti che la coronano”.

L’Osservatorio è dotato di due cupole principali dove sono alloggiati gli equatoriali per l’osservazione degli astri; inoltre, in prossimità di Villa Mellini sorge la Torre Solare e la Torre del primo Meridiano d’Italia. La prima, contiene un celostato (strumento a specchi per seguire il sole nel suo moto diurno), con il quale si effettuano studi di fisica solare; la seconda, costruita tra il 1866 e il 1869 grazie agli studi di padre Angelo Secchi, segna il punto da cui vengono calcolate le longitudini italiane; è importante ricordare che il meridiano attraversa Roma in corrispondenza della Basilica di San Pietro, ma fu scelto un luogo in posizione sopraelevata per praticità, segnalato dalla torre (1871).

Il museo possiede strumenti astronomici tra cui cannocchiali, telescopi, astrolabi, oltre a una ricca collezione di sfere armillari, globi celesti e terrestri tra cui quelli appartenuti a Gerardo Mercatore (XVI secolo) e Giovanni Maria Cassini (XVIII secolo) oltre a libri, tra cui la prima edizione dell’opera di Copernico del 1543.

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