ROMA

Torre delle Cornacchie

XI secolo. Costruita con i basalti divelti della originaria strada romana. Ospita eventi.

Zone:
Indirizzo: Via Cassia, 1435 - 00123 Roma
Web:

 

DATAZIONE

XI sec.

 

DESCRIZIONE

La Torre è anche conosciuta con il nome di Torraccia, ma per tutti è la Torre delle Cornacchie e prende il nome “dall’essere luogo di ritrovo delle cornacchie”.

In realtà nonostante la zona sia frequentata da coppie di cornacchie, alcuni osservatori sostengono che quelle che trovano ospitalità sulla torre siano taccole. Più piccole della cornacchia-grigia (hanno le dimensioni di un piccione), molto socievoli, sono nere con occhi chiari, con la parte posteriore del capo e della nuca grigia e nidificano proprio nei muri e sulle torri.

Sorta su di un piccolo poggio, fu edificata nel XI secolo ed è la più alta delle tre torri. Era l’anteposto che vigilava su Roma per i pericoli che arrivavano da Nord. Costruita con i basalti divelti della originaria strada romana, ancora oggi sulle pietre si possono notare i solchi dei carri e delle bighe. Nel 1300 circa fu colpita da un fulmine e acquisì un’aurea di mistero tant’è che si diffuse la leggenda che nel giardino fosse stato sepolto un tesoro, e che il fulmine volesse indicare il punto dove era stato seppellito.

Immersa nella verde campagna romana oggi è di proprietà privata e adibita a “location” per eventi.

 

 

CURIOSITA’ 

Uccello del malaugurio

“Tu, poco prima d’arrivà a’ la Storta, trovi a sinistra e sola, su l’aratura ‘na torre arta, snella e senza porta che cià a’ la base quarche sgrugnatura. Qui ciànno residenza le cornacchie; nessuno le disturba! Emigrarno quassù da Porta Furba,da quanno Sisto Quinto,restaurato c’ebbe l’acquedotto,je distrusse li nidi e le scoppiò. Se tratti d’un palazzo o d’un tugurio,‘st’uccelli neri - er popolo pensò- porterno sempremun po’ de malaugurio. Seranno preggiudizzi, buggiardate; le cornacchie lo sanno e vivono appartate”

 Augusto Jandolo (1873, 1952)


BIBLIOGRAFIA

SITOGRAFIA

https://vessillologia.files.wordpress.com/2015/02/le-torri-di-roma.pdf

http://www.torredellecornacchie.it/

 

  

TRE TORRI MEDIEVALI

 

 

 


«Si deve ammirare con straordinario entusiasmo il panorama di tutta la città, in cui sono così numerose le torri da sembrare spighe di grano"

 

De mirabilibus urbis Romae, Mastro Gregorio, XII secolo.

 

Nel Medioevo a Roma si contavano oltre trecento torri: questo dato è ancora più impressionante se si pensa che la città era molto più piccola rispetto ad oggi, tutta ritratta verso il fiume sia per l'approvvigionamento di acqua (gli acquedotti erano caduti in rovina); sia per la sicurezza difensiva; sia per lo sfruttamento della corrente con mulini. La costruzione di una torre era un privilegio consentito soltanto all'aristocrazia, in quanto simbolo del diritto feudale; e la casatorre - che in pratica è una torre con funzioni abitative - divenne il modello d'abitazione più diffuso per la nobiltà. Solo con il sec. XV le torri andarono scomparendo, con l'affermarsi del palazzo di tipo toscano. Delle centinaia di torri attestate a Roma in età medievale, ne sono rimaste una cinquantina: alcune piuttosto famose perché isolate e ben visibili, la maggior parte invece sconosciute, inglobate in edifici posteriori o mimetizzate tra le costruzioni che ad esse si sono addossate. rare spighe di grano.

 

In questa tappa della Francigena, che ricalca la Cassia tra La Storta e La Giustiniana, si incontrano in poche centinaia di metri tre bellissime torri, tre piccoli gioielli che è possibile intravedere dalla consolare. Si tratta della Torre della Spizzichina, della Torre della Castelluccia ed infine della Torre delle Cornacchie.

 

BIBLIOGRAFIA

 

SITOGRAFIA

https://vessillologia.files.wordpress.com/2015/02/le-torri-di-roma.pdf

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